Significativa è l’attività del Centro su polittici e dipinti su tavola che ha consentito al laboratorio di misurarsi e specializzarsi nello studio tecnico-scientifico della pittura piemontese di inizio Cinquecento, grazie all’intervento su opere di Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone.
Direttore dei laboratori
Michela Cardinali
Vice direttore dei laboratori
Roberta Genta
Responsabile progettazione e coordinamento cantieri
Daniela Russo
Responsabile
Paola Buscaglia
Coordinatore
Bernadette Ventura
Restauratori
Gianna Ferraris di Celle
Storico dell’arte
Paola Manchinu
CASE HISTORIES
Pittore centro italiano
Madonna della tenda, 1530-1540
Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda
Al momento dell’inaugurazione della Reale Galleria nel 1832, la Madonna della Tenda era considerata la più importante opera del museo, unico capolavoro di Raffaello presente a Torino.
Verso la fine dell’Ottocento i conoscitori modificarono progressivamente l’attribuzione da Raffaello ad opera della cerchia raffaellesca, fattore che determinò anche la sua conservazione al riparo da restauri più frequenti consegnando a noi un dipinto con un restauro ottocentesco pressoché intatto. Questo è stato il punto di partenza dell’intervento odierno che ha voluto mantenere traccia della straordinaria storia del dipinto.
La complessità del caso di studio derivava dall’esigenza di comprendere quanti interventi di restauro si erano stratificati sull’opera e in quale misura avessero compromesso la superficie pittorica originale della tavola.
I restauri e le manutenzioni eseguite in antico avevano appesantito i colori, oscurato i toni e confuso i contorni del dipinto, che doveva presentarsi come un “non finito”. I diversi interventi precedenti sono stati individuati e distinti grazie all’incrocio di dati scientifici e fonti storiche, che attestavano un illustre restauro datato 1827 ad opera di Giuseppe Molteni, il pittore – restauratore più accreditato della Milano romantica.
Le riflettografie ad infrarossi hanno consentito di studiare il dettagliato disegno sottostante la pellicola pittorica e di metterlo in relazione con quello della tavola di medesimo soggetto, ritenuta versione originale di Raffaello, conservata all’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, istituto con il quale il Centro ha potuto dialogare e confrontarsi.
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CASE HISTORIES
Bernardino de Conti
Due scomparti laterali di trittico dipinti fronte e retro, 1517-1520
Biella, Collezione Alberti La Marmora
Il restauro delle due tavole raffiguranti Sebastiano Ferrero e i suoi figli è stato avviato in sede di tesi di laurea e completato per la mostra sul Rinascimento a Biella (Biella: Museo del territorio, Palazzo Ferrero e Palazzo La Marmora).
Le due opere, ante laterali mobili, dovevano originariamente essere abbinate a una tavola centrale identificata nella copia fedele della Vergine delle rocce di Leonardo, nella versione conservata a Londra, oggi al Museo del Territorio Biellese. L’intervento è stato supportato da un’approfondita campagna diagnostica conoscitiva.