CENTRO CONSERVAZIONE RESTURO La Venaria RealeHome / News / Il restauro de L’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone



19 Dicembre 2024

L’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone rappresenta uno dei capolavori del pittore e incisore dalmata, attivo a Venezia tra gli anni Quaranta e Sessanta del XVI secolo.

L’opera, eseguita intorno alla metà del Cinquecento, si distingue per l’eleganza formale e la sinuosità tipica dei modelli del Parmigianino, unite alla matericità e brillantezza cromatica della pittura veneta.
La composizione è dominata da una grande colonna tortile sul lato sinistro, che fa da sfondo alla figura del re inginocchiato, intento a baciare i piedi del Bambino tenuto in braccio dalla Madonna.
Il dinamismo delle figure, unito a un’ambientazione quasi astratta, dona alla scena un’atmosfera vivace e coinvolgente, tipica del manierismo lagunare.

Intervento di restauro e valorizzazione da parte del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”

L’intervento conservativo condotto sull’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone ha permesso di approfondire la conoscenza della sua storia e dei procedimenti tecnici adottati dall’artista.

Per le straordinarie qualità tecniche e per la complessità dell’intervento, l’opera è stata anche oggetto di un percorso di formazione per gli allievi del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Università degli Studi di Torino in convenzione con il CCR).

Il delicato lavoro di recupero è stato supportato da un’articolata campagna diagnostica. Avanzate tecniche analitiche hanno permesso di investigare il processo creativo dell’artista, mettendo in luce – ad esempio – alcuni ripensamenti avvenuti durante la fase di abbozzo, e di ricostruire con
precisione la tavolozza pittorica. Tra i pigmenti individuati spicca per la sua intensità la lacca rossa di natura organica, mentre tra i colori minerali è documentato un ampio utilizzo della preziosa azzurrite.

La fase di pulitura, mirata all’asportazione selettiva e graduale degli strati di vernice ingialliti, dei ritocchi virati di tono e delle ridipinture riconducibili a restauri precedenti, ha permesso di recuperare la materia pittorica originale nei suoi valori di brillantezza e vivacità cromatica.
La lunga fase di restituzione estetica ha avuto l’obiettivo principale di ricucire la continuità della superficie dipinta interrotta da diverse mancanze di colore, anche grazie al confronto con le fotografie storiche dell’opera, datate ai primi anni del XX secolo.

Fino al 4 febbraio 2025, l’opera è in mostra alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

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