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Svelato il cuore romanico del Santuario della Consolata
Ultima modifica il 11 Febbraio 2019
Il 6 febbraio 2019, in una conferenza stampa, è stato svelato “cuore” romanico del Santuario della Consolata di Torino. Dopo 240 giorni di cantiere, grazie al sostegno della Fondazione CRT che ha raddoppiato le donazioni dei cittadini, sono tornati alla luce gli affreschi delle prime campate della storica Chiesa di Sant’Andrea, costruita nell’XI secolo, su cui venne eretto nel 1675 l’attuale tempio Guariniano. I lavori di recupero, condotti dal Centro, hanno interessato le murature dell’antica chiesa ancora conservate nella cosiddetta Cappella del Convitto. Sono stati rimossi gli intonaci e le coloriture moderne, facendo riemergere alcuni “gioielli” nascosti, risalenti all’epoca romanica, restaurati anche con l’ausilio del laser. Sulla parete Sud è apparsa una grande figura dalla veste colorata, nell’atto di protendere una mano verso l’alto e reggere con l’altra un cartiglio. Le parole scritte rivelano la possibile identità del personaggio: il patriarca Abramo. Sulla parete Nord sono comparse due grandi figure inquadrate da elementi architettonici, che recano in mano dei cartigli. Alla sommità delle pareti, nelle fasce decorate, si riconoscono due volti: unomaschile con grandi occhi, naso affilato e barba, il cui copricapo ci dice che potrebbe trattarsi di un monaco, probabilmente San Benedetto, come suggeriscono alcune lettere rinvenute ai lati (i primi monaci della chiesa di Sant’Andrea erano proprio benedettini); l’altro volto, femminile, col capo velato, è caratterizzato da uno sguardo intenso. Non si è lavorato però solo al romanico. Nel catino absidale, di probabile costruzione seicentesca, è stata riportata alla luce una decorazione floreale, a ghirlande e motivi vegetali, nascosta dalle più recenti ridipinture, le cui tracce erano state rilevate già con le prime indagini. “L’intervento condotto dal Centro di Restauro di Venaria dal 7 maggio 2018 ad oggi nella Cappella del Convitto ha permesso la riscoperta e il restauro delle pitture murali romaniche, costituendo un primo fondamentale tassello nel recupero complessivo dell’eccezionale apparato decorativo dell’antica Sant’Andrea. Ringrazio per la fiducia accordata al Centro di Restauro, che è riuscito ad ottenere importanti riscontri grazie alla professionalità delle sue équipe interdisciplinari di lavoro e al sostegno della Fondazione CRT”, commenta il Presidente della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” Stefano Trucco.Al termine della seconda fase del progetto di studio e conservazione dei dipinti murali della Cappella del Convitto nel Santuario della Consolata, sono stati delineati nuovi progetti di studio scientifici volti alla caratterizzazione dei materiali in opera. Grazie al coinvolgimento della rete CHNet dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di cui il Centro è partner, saranno sperimentate tecniche innovative per la datazione delle malte e utilizzate indagini sperimentali per lo studio delle pellicole pittoriche. All'attività di ricerca parteciperanno anche i colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Torino.
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