CENTRO CONSERVAZIONE RESTURO La Venaria RealeHome / restauro / Arredi Lignei



Il Laboratorio è specializzato nello studio e nella conservazione degli arredi, con una forte competenza nel restauro dell’ebanisteria piemontese. Negli ultimi anni ha supportato ricerche su importanti ebanisti del Settecento come Pietro Piffetti, Luigi Prinotto e Giuseppe Maria Bonzanigo, restaurando i loro capolavori per mostre e studi.

Il Laboratorio collabora regolarmente con le Residenze Sabaude in progetti di conservazione preventiva. 

Il Laboratorio ha messo a punto le linee di studio per le metodologie di pulitura di opere lignee dorate, policrome, e manufatti in lacca orientali.

Una falegnameria e spazi per i trattamenti biocidi delle opere contro attacchi biologici, sono parte integrante del Laboratorio.

Direttore dei laboratori
Michela Cardinali

Vice direttore dei laboratori
Roberta Genta

Responsabile progettazione e coordinamento cantieri
Daniela Russo

Responsabile di Area
Paola Buscaglia

Coordinatore
Paolo Luciani

Restauratori
Roberta Capezio, Francesca Coccolo, Loris Dutto, Andrea Minì, Michela Spagnolo, Valentina Tasso

Storico dell’arte
Luca Avataneo

CASE HISTORIES

Jean-Ernest-Auguste Getting

Berlina di gala napoleonica, Parigi, 1805/10 ca.

Nichelino (TO), Palazzina di Caccia di Stupinigi

Il restauro della carrozza di Stupinigi è partito dall’incrocio tra i dati storici e il riscontro materico sull’opera, coinvolgendo un team di restauratori di arredi lignei, manufatti tessili e manufatti metallici, diagnosti e storici dell’arte.

Le fonti archivistiche e l’ampia bibliografia sulla carrozza riportavano l’indicazione di una stratificazione degli stemmi presenti sulle due portiere, sul fronte e sul retro dell’opera marchiata dal carrozziere Getting, come si è rilevato in diversi punti della struttura.
Lo stemma imperiale napoleonico, che già ad una prima analisi risultava ridipinto, denunciava disomogeneità e stratificazioni che lasciavano supporre strati sottostanti.

CASE HISTORIES

Pietro Piffetti 

Scrivania a ribalta con scansie laterali, 1767

Torino, Palazzo Chiablese

Grazie a una raffinata indagine giudiziaria condotta dal Nucleo Tutela dei Carabinieri del Piemonte, la grande opera realizzata da Piffetti negli ultimi anni della sua vita è ritornata nella sede originaria dopo essere uscita illecitamente dall’Italia oltre 50 anni fa.

Il Centro ha restaurato il mobile a due corpi con scansie laterali subito dopo il ritrovamento e in vista dell’esposizione al pubblico nella mostra “Il Piffetti ritrovato e altri capolavori” della Reggia di Venaria.

Il restauro condotto è stato caratterizzato dalla rimozione selettiva dell’ultimo strato di vernice superficiale estremamente recente, lasciando integro lo stato sottostante più antico.

CASE HISTORIES

Pietro Piffetti 

Paliotto d’altare, 1749

Torino, Chiesa di San Filippo Neri

Il monumentale Paliotto d’altare, composto da 5 parti, misura complessivamente circa 3 x 5 metri ed è interamente realizzato con un rivestimento ad intarsio in madreperla, avorio inciso e policromo, ottone dorato, tartaruga, lapislazzuli, diaspro, occhio di tigre, legno di palissandro ed ebano.

Il complesso restauro ha mirato al recupero della corretta lettura dell’opera attraverso un’attenta e misurata pulitura con metodi tradizionali e innovativi e al riposizionamento e integrazione delle parti mancanti. Erano quasi 300 le tessere d’intarsio e le gemme di madreperla cadute o mancanti e pressoché illeggibile la doratura dei filetti di ottone che tracciano i contorni dei motivi decorativi per conferire ulteriore preziosità e sfarzo. Il restauro è stato promosso e sostenuto nell’ambito di Restituzioni 2018 di Intesa Sanpaolo.

Dal 2021 il paliotto è collocato nella Sacrestia della Chiesa di San Filippo Neri di Torino.

CASE HISTORIES

Luigi Prinotto, Giuseppe Marocco, Giacomo Filippo De Giovanni

Coro ligneo intarsiato, 1740

Collezione privata – esposto per la prima volta alla Reggia di Venaria

La grande novità della mostra “Genio e maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento“, che si è tenuta alla Reggia di Venaria nel 2018 è stato il recupero del coro ligneo firmato e datato che aveva lasciato il Piemonte e l’Italia dopo le soppressioni napoleoniche. L’opera, proveniente da una certosa piemontese, era giunto in Irlanda e dopo l’acquisto da parte di un antiquario romano era stato smontato e custodito in casse a Londra. Il coro ligneo a 28 stalli, intarsiato con figure in avorio e radica, è arrivato a Venaria suddiviso in 211 parti che sono state attentamente studiate e documentate prima delle fasi di disinfestazione, pulitura e consolidamento e del complesso rimontaggio.

Guarda il time lapse su Youtube

CASE HISTORIES

Pietro Piffetti

Scrivania da centro, 1741

Venezia, Musei Civici- Museo del settecento veneziano Ca’ Rezzonico

La scrivania è uno dei pochi arredi firmati e datati dall’ebanista piemontese Piffetti nel 1741, nel periodo di piena ascesa dell’artista alla corte sabauda. L’opera è giunta a Venezia alla fine degli anni Venti del Novecento per vie antiquariali ed è oggi conservata nel Museo del Settecento Veneziano di Ca’ Rezzonico. Ospite illustre a Torino in diverse mostre, dal 2018 è in prestito alla Reggia dove fa parte del percorso espositivo di “Sfida al Barocco” (2020).

Il restauro dell’opera è stato condotto dopo un’attenta fase di diagnostica, che ha seguito il protocollo da anni attivo presso i laboratori del Centro, che ha previsto la tomografia integrale e una serie di analisi non invasive per la caratterizzazione dei materiali preziosi tra cui tartaruga e avorio.
Il problema conservativo principale è stato denunciato proprio dalla TAC che ha guidato i consolidamenti strutturali necessari per garantire la stabilità dell’opera dall’architettura lignea sinuosa e complessa nascosta sotto il prezioso rivestimento in legni esotici, avorio inciso, tartaruga. Un’attenta e calibrata pulitura ha permesso una migliore lettura delle decorazioni eburnee raffinatamente incise al bulino.

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