CENTRO CONSERVAZIONE RESTURO La Venaria RealeHome / restauro / Tessuti, arazzi, cuoi, tappeti



Il laboratorio lavora su diversi tipi di oggetti:

  • tessuti antichi e contemporanei: bende di mummie, tappezzerie, arazzi, tappeti, rivestimenti per mobili, abiti e accessori;
  • oggetti in cuoio e pelle: rivestimenti di arredi, carrozze e automobili, accessori di moda, tamburi;
  • materiali di origine animale e vegetale: piume, cesti, marionette e maschere.

Il laboratorio ha spazi ampi per il restauro di grandi tessuti e usa un sistema di vasche per lavare grandi arazzi e tappeti.

Per il laboratorio è importante svolgere un’analisi approfondita sull’ambiente in cui le opere si trovano prima del restauro e dove torneranno. Il laboratorio si occupa di progettare supporti adatti alla conservazione e all’esposizione delle opere (ad esempio manichini, scatole, fodere, rulli).

[lettura semplificata]

Area materiali e manufatti tessili e in pelle

Responsabile di Area
Roberta Genta

Coordinatore Laboratorio
Chiara Tricerri

Restauratori
Francesca Colman

Storico dell’arte
Marianna Ferreo

CASE HISTORIES

Tappeto Ushak a medaglione

Manifattura dell’Anatolia occidentale, XVII secolo

Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro

L’intervento di restauro del tappeto Ushak è stato parte del programma “Una trama da svelare” per valorizzare e esporre il tappeto nella Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro. Un’azione congiunta tra Gli Orti di Venezia, la Direzione regionale Musei Veneto e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Nova COOP e CCR.

CASE HISTORIES

Particolare dell'arazzo con uccelli e uva

Arazzo con la Madonna del Divino Amore, 1538

Manifattura di Bruxelles su disegno di Raffaello Sanzio

Loreto, Museo del Tesoro della Santa Casa

Nell’ambito di un cantiere di manutenzione straordinaria sugli arazzi di derivazione raffaellesca delle collezioni del Museo del Tesoro della Santa Casa di Loreto, è emersa la necessità di intervenire più puntualmente sull’arazzo cosiddetto della Madonna del Divino Amore. Le operazioni di microaspirazione della superficie tessile e di consolidamento dei degradi hanno consentito di effettuare in sicurezza la movimentazione dell’arazzo in occasione del prestito alla mostra di San Paolo del Brasile “Rafael e a definçãoda beleza. Da Divina Proporção a Graça”, svoltasi a fine 2018.

Nel 2019 l’opera è stata oggetto di un delicato intervento di restauro, le cui fasi sono state raccontate nel percorso della mostra Le trame di Raffaello. Il restauro dell’arazzo Madonna del Divino Amore del Museo Pontificio di Loretpresso il Museo della Ceramica di Mondovì.

CASE HISTORIES

Restauratrice che lavora sul baldacchino

Trono e baldacchino per il Re d’Italia

Manifattura italiana, 1835 ca.

Roma, Palazzo del Quirinale

Il trono e il baldacchino, esposti alla mostra “Dalle Regge d’Italia”, organizzata alla Reggia di Venaria, vennero realizzati per Maria Luigia di Parma e trasferiti prima a Firenze e poi a Roma. Il complesso venne poi smontato nel 1946, rimontato per una breve esposizione e ricollocato in seguito nei depositi del palazzo. Il restauro ha dovuto quindi tenere conto dei numerosi rimontaggi, adattamenti e inevitabili trasformazioni delle parti lignea e tessile. L’intervento si è concentrato particolarmente sul delicato velluto di seta cremisi con applicazioni a ricamo in filato metallico del trono. Il tessuto, abraso e infragilito, lasciava a vista il grigio del fondo. La scelta è stata quella di applicare un rivestimento di crêpeline di seta appositamente tinta per correggere i difetti di lettura della cromia originale senza intervenire in modo invasivo con punti ad ago sul tessuto di fondo.

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